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Mancanza di assetti adeguati: i rischi per l’amministratore

​La Riforma della Crisi d’Impresa ha profondamente ridefinito il ruolo e la responsabilità degli amministratori, attribuendo loro un obbligo diretto e personale nella gestione della crisi aziendale. Pur non essendo necessariamente titolari del capitale sociale, in caso di crisi o insolvenza, gli amministratori possono essere chiamati a rispondere patrimonialmente e personalmente per la mancata adozione di assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati, strumenti indispensabili per rilevare tempestivamente segnali di crisi e attivare azioni correttive efficaci.

La responsabilità personale degli amministratori: un profilo di rischio concreto

L’approccio reattivo, basato sulla consapevolezza della crisi solo in fase avanzata o di insolvenza conclamata, è oggi inadeguato e rischioso. La normativa impone una governance proattiva per la quale gli amministratori devono dotarsi di sistemi di controllo, monitoraggio e allerta che consentano una gestione tempestiva e consapevole delle criticità aziendali.

La mancata osservanza di tali obblighi espone gli amministratori a potenziali azioni di responsabilità civile e penale, con conseguenze rilevanti sul piano personale a livello patrimoniale e reputazionale. Tra i rischi più significativi si annoverano:

  • Responsabilità civile in caso di insolvenza: gli amministratori possono essere chiamati a rispondere personalmente dei danni causati alla società, ai soci e ai creditori, con il rischio di dover risarcire ingenti somme di denaro anche in assenza di reati concorsuali.
  • Revoca dall'incarico e danno reputazionale: la violazione degli obblighi in materia di «Assetto Gestionale» può costituire giusta causa per la revoca degli amministratori, con un grave danno alla loro reputazione professionale e alla loro credibilità nel mondo degli affari.
  • Responsabilità penale: in caso di bancarotta o altri reati concorsuali, la mancata adozione di un adeguato assetto può aggravare significativamente la posizione degli amministratori.

L’importanza di una governance documentata

Nel contesto attuale, l’amministratore non può più limitarsi alla mera gestione ordinaria. Deve dimostrare, in modo documentato e costante, di governare l’impresa secondo criteri di prevenzione e controllo. L’adozione di un assetto adeguato non rappresenta più solo un adempimento formale, ma il principale strumento per prevenire crisi e dimostrare, anche a terzi – banche, investitori, creditori – il controllo effettivo dell’impresa.

Assetti adeguati e accesso al credito

La capacità di accedere a finanziamenti adeguati rappresenta oggi una leva fondamentale per la crescita e la sostenibilità delle imprese. Le istituzioni finanziarie attribuiscono crescente rilievo alla solidità e all’efficacia degli assetti gestionali nella valutazione del merito creditizio.

Le banche, grazie a strumenti avanzati di analisi e monitoraggio, privilegiano le imprese che dimostrano una governance strutturata e una gestione proattiva del rischio, offrendo loro condizioni di finanziamento più favorevoli. Al contrario, la mancanza di adeguati assetti porta a:

  • difficoltà di accesso al credito;
  • tassi più alti e maggiori garanzie richieste;
  • rating creditizio più basso e peggiori opportunità di investimento.

Conclusioni

Dotarsi di assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati significa mettere in sicurezza non solo l’impresa, ma anche sé stessi come amministratori. Prevenire e intervenire tempestivamente sulle difficoltà aziendali è oggi un obbligo normativo e una tutela concreta, che consente di minimizzare rischi legali e finanziari, ottimizzare i processi interni e accrescere la fiducia degli stakeholder.

In un contesto normativo complesso, il supporto di van Berings può rappresentare un elemento fondamentale per affrontare efficacemente gli adempimenti e trasformarli in un’opportunità di governance e continuità aziendale.


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